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1.
€ 16,00
EAN-13: 9788804756132
Gertrud Kolmar
Mondi
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Lo specchio

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Descrizione del libro

Voce potente della poesia europea del Novecento, Gertrud Kolmar viene proposta con la sua ultima raccolta, Welten, Mondi, scritta nel 1937 e finora inedita in italiano, che Suhrkamp scelse di pubblicare nel 1947 come titolo inaugurale della sua collana di poesia. L'opera di Kolmar - qui tradotta da Margherita Carbonaro e Anna Ruchat - é caratterizzata da un costante esercizio dell'immaginazione, attraverso il quale l'autrice riesce a introdurre gli elementi di una realtà  multiforme, popolata di figure in movimento. Tra l'epico e il prosastico, grazie all'ampiezza costante del suo respiro narrativo, Kolmar ci offre «brandelli di un mondo» abitato da personaggi vari e da innumerevoli animali. Mondi sempre oscillanti tra concretezza del vissuto e aleatorietà  onirica, tra incerta luce del giorno e «falce della notte». Un acuto pensiero li attraversa, turbato dagli eventi di una personale, drammatica condizione umana, quella dell'autrice stessa: una realtà  in cui rimane però «la candela ancora accesa del Pensatore». Vicenda d'amore e senso della bellezza si manifestano qua e là  nei versi, come sottolinea lo scritto di Helena Janeczek, muovendo il testo oltre quell'ineliminabile senso di desolazione e precarietà  che é la nota distintiva della raccolta. A ciò si accompagna una potente visionarietà  in cui agisce una spinta vitale capace di sorprendere per complessità  e tensione lirica.

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2.
€ 18,00
EAN-13: 9788804771630
Sylvia Plath
Lady Lazarus e altre poesie
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Lo specchio

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A sessant'anni dalla tragica scomparsa, le poesie di Sylvia Plath, nella loro febbrile intensità , appaiono sempre più come un documento in cui il dolore trova nella forza della parola la più coinvolgente espressione. Nella versione italiana di Giovanni Giudici i versi della poetessa conservano intera la sua impronta, il tono, l'emozione interna. Come scrive Teresa Franco nella Postfazione, sottolineando il valore dell'incontro di due grandi poeti, questo lavoro di Giudici segna una svolta nella ricezione italiana di Sylvia Plath. Lo stesso traduttore, nel suo testo introduttivo, accanto all'«evidente immediatezza autobiografica» rileva come in questa poetessa agisca con sintonia impeccabile «una ferrea disciplina della parola»: doti che hanno garantito una perdurante attenzione a quella che é ormai divenuta una figura mitica e una voce inconfondibile nel panorama molteplice e internazionale della letteratura tra secondo Novecento e contemporaneità . Nell'articolarsi dell'opera della Plath, pur realizzata in tempi brevissimi (e del resto brevissima ne é stata l'esistenza, poiché si diede la morte a soli trent'anni), incontriamo l'apparire, come scrisse Robert Lowell (di cui Plath aveva seguito un corso universitario nel '59), di una voce «ora freddamente divertita, ironica, ora acida, ora sognante, fanciullesca, aggraziata», per poi divenire «aspra e stridente come il grido del vampiro». Ci troviamo di fronte a una poesia confessionale, certo, ma che di molto oltrepassa i limiti di un genere per divenire l'emblema di un disagio esistenziale, di una condizione femminile profondamente turbata, fino al risalto drammatico che ne portò l'autrice sull'orlo dell'abisso e poi all'annientamento. Una vicenda mossa da una persistente angoscia, ma che pure arriva intatta sulla pagina in virtù di un'impeccabile pronuncia, di una mirabile sensibilità  nel dettaglio della scrittura, che nell'intreccio con la profondità  complessa dell'esperienza vissuta fanno della poesia di Sylvia Plath un testo molto amato e un imprescindibile classico.

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3.
€ 22,00
EAN-13: 9788804772699
Michael Longley
Il maestro del lume di candela e altre poesie
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Lo specchio

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Autore di punta, con il coetaneo e amico Seamus Heaney, della grande generazione della nuova poesia irlandese, Michael Longley, in questa ricca antologia che ne ripercorre il cammino, ci appare nella sorprendente e generosa varietà  di tematiche e forme di un'opera d'ampio respiro. Tra realtà  vissuta, spunti meditativi, "paesaggi dell'anima" e costante attenzione viva al mondo e alla natura circostante nelle sue molteplici presenze, Longley ha scritto versi che anche nel nostro Paese hanno ottenuto importanti riconoscimenti: già  nel 2005 il Premio Librex Montale e il recente Premio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei, in occasione del quale il poeta ha pronunciato il discorso La poesia «in tempi come questi», che qui completa l'antologia. L'ampio percorso intellettuale e poetico di Longley parte da un rapporto intenso e d'amore con la poesia del mondo classico, aspetto che ne fa un autore, come scrive Piero Boitani nel corposo saggio introduttivo, nel quale «traduzione e creazione si fondono in una ri-scrittura veramente moderna di Omero, che pone tutte le domande fondamentali». Ma Longley é, nel suo intero, mobile percorso, un grande poeta dell'amore, attento alla realtà  del suo tempo e della terra irlandese, con le dure vicende storiche che l'hanno segnata. Un classico d'oggi, attualissimo, dotato di una sensibilità  sempre viva che gli consente di spaziare dalle riprese degli antichi - oltre a Omero ritroviamo Orazio o Catullo, ma non solo - a escursioni nei luoghi dell'arte e nella cultura anche del nostro Paese, come rivela il richiamo a Giacomo Leopardi. La selezione di poesie qui proposte - tradotte dallo stesso Boitani, da Paolo Febbraro e da Marco Sonzogni - ci permette di sperimentare il fascino di un protagonista della poesia contemporanea, capace di cogliere minime sfumature concrete in tutto ciò che é umano, nel presente e nella storia, ma anche nella viva molteplicità  del reale in cui é immerso.

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4.
€ 20,00
EAN-13: 9788804749035
Umberto Bellintani
Nella grande pianura
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Lo specchio

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Maestro appartato e totalmente autonomo della nostra poesia novecentesca, Umberto Bellintani ha realizzato un'opera la cui originalissima evidenza cresce sempre più d'importanza e s'impone agli occhi di ogni attento lettore. Nel suo percorso appare netta quell'energia espressiva che riesce a far coesistere, nei movimenti di una pronuncia nobilmente impostata, elementi di una personale esperienza di vita, legata a eventi di varia natura, con formidabili aperture visionarie, passando da un profondo senso dell'arcano a immagini e presenze di una primitività  dirompente. Una voce aspra, inquieta, la sua, ma sempre stilisticamente controllata, che passa dal racconto all'urlo, nei termini a volte di una particolarissima religiosità . In Bellintani agisce, increspando le pagine, il frequente slancio verso un senso anche misterioso di ciò che trascende la normalità  del quotidiano, proponendo immagini di mitiche dimensioni, perfino di esotiche figure. Un'opera di insolito fascino, che in questo libro é proposta nella sua integrità , dagli esordi fino ai versi degli ultimi anni. Una raccolta completa la cui prima edizione, ancora vivente l'autore, fu pubblicata in questa stessa collana nel 1998 e già  allora comprendeva anche poesie rimaste inedite tra le carte del poeta che, per un periodo di ben trentacinque anni circa, e nonostante le non poche richieste anche di autorevoli figure della poesia e dell'editoria, non aveva voluto uscire dal suo totale isolamento. L'edizione di Nella grande pianura che oggi riproponiamo é a sua volta arricchita da una ulteriore, significativa serie di testi ritrovati nelle carte private di un autore di cui Eugenio Montale aveva colto "le cadenze classiche", considerandolo poeta "fresco, pieno di fantasia e di sentimento".

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5.
€ 20,00
EAN-13: 9788804765837
Umberto Saba
Storia e cronistoria del Canzoniere
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Lo specchio

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Trama del libro

àˆ questo il «romanzo» di una grande opera di poesia, di un capolavoro del Novecento: il Canzoniere di Umberto Saba. E insieme é il «romanzo» della vita del suo autore, che - con una «finzione diplomatica» - ne affida la trattazione a un fantomatico Giuseppe Carimandrei. Eccoci allora a un autoritratto idealizzato di Saba che, nell'intreccio narrativo in cui spiega se stesso, mette in risalto la sua sempre attuale idea di una «poesia onesta», in netta contrapposizione non solo con la «poesia mistificatrice» ma anche con l'oscurismo della poesia francese di Mallarmé e Valéry. Nel rendere puntualmente conto delle circostanze e del movente della stesura di molte liriche, Saba ha modo di rimuovere alcuni pregiudizi, come il suo superficiale inquadramento tra i crepuscolari, o di prendere le distanze dal Petrarca del Canzoniere , che gli appare ormai come il più alto e raffinato interprete di un distacco fra poesia e vita, o infine di esprimere nitidi apprezzamenti, soprattutto per Montale e Ungaretti. Insomma, di farsi critico, oltre che di se stesso, anche di altri. «Per come é organizzato, Storia e cronistoria del Canzoniere viene ad acquisire quasi il senso di una autobiografia scritta, mediante più o meno lunghe digressioni, sui margini delle poesie» afferma nell'Introduzione Stefano Carrai, il quale sottolinea che dal punto di vista formale quest'opera, dall'andamento di un vero e proprio prosimetro, «ricorda da vicino il Convivio e soprattutto la Vita nova : anzi é come una Vita nova che non si arresti alla sola stagione giovanile, ma proceda dall'adolescenza fino alla vecchiaia del poeta protagonista». A oltre settant'anni dalla prima pubblicazione, nel 1948 nei «Quaderni dello Specchio», possiamo dunque tornare, con Storia e cronistoria del Canzoniere , a un classico della nostra letteratura novecentesca: un'opera che - nel coinvolgere poesia e riflessione articolata sulla poesia stessa - ingloba e oltrepassa i confini di genere, per darci un attualissimo quadro d'autore sul senso e la pratica della scrittura poetica nelle sue aperte molteplici virtualità .

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6.
€ 25,00
EAN-13: 9788804776154
Vittorio Sereni
Tutte le poesie
Edizione:Mondadori, 2023
Collana:Lo specchio

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Descrizione del libro

Figura centrale della nostra poesia novecentesca, in ogni sua opera Vittorio Sereni ha saputo scriverne un capitolo particolare. Il volume che si ripropone, apparso per la prima volta postumo nel 1986, ripercorre - identificando anche le edizioni di riferimento - i momenti essenziali della sua vicenda poetica, scanditi dai suoi quattro libri con l'importante aggiunta del quaderno di traduzioni, dove si trova concreta traccia delle sue predilezioni letterarie per poeti come - tra gli altri - Apollinaire, Char, Williams. Si inizia con le delicate trasparenze liriche della raccolta d'esordio, Frontiera (1941), seguita dal Diario d'Algeria (1947), in cui la tragica vicenda storica della Seconda guerra mondiale, vissuta dall'autore e subita in prima persona con la prigionia, trova decisiva testimonianza. Si tratta di un testo classico in cui le lacerazioni del conflitto e il dramma personale toccano la più alta dimensione espressiva nella fermezza antiretorica e nella impeccabile pronuncia di Sereni. Un poeta che, nella coerente fedeltà  a se stesso e nella strenua attenzione alla realtà , riesce a rinnovare ogni volta la fisionomia della propria scrittura e perviene così, con Gli strumenti umani (1965), a una tensione viva e potente del linguaggio, a un'assunzione del dato esperienziale nel corpo del testo, passando dalla castità  formale degli esordi a un dire felicemente abbassato con inserti prosastici, rompendo «la crosta dell'elegia», come scrisse Montale. La complessità  dei mutamenti epocali si riflette nella consapevole, per quanto problematica presenza del poeta negli intrecci del reale, ma sempre con un'opzione di netta apertura alla vita, nonostante la piena coscienza della precarietà , e tenendo bene aperta «la possibilità  di dare voce a tutto il ventaglio dei sentimenti», come scrive Dante Isella nella Prefazione. Un'apertura vitale che si esplicita nel quarto capitolo del suo cammino poetico, Stella variabile (1981), in cui trovano spazio, in perfetto equilibrio, respiro lirico e spunto meditativo o narrativo, lievità  di accenti e intensi passaggi prosastici. Una poesia, quella di Sereni, che, a quarant'anni dalla scomparsa, sempre più si conferma nella profondità  della sua umana indagine esistenziale e nella splendida energia comunicativa della sua parola.

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7.
€ 20,00
EAN-13: 9788804747796
Franco Loi
L' angel
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Lo specchio

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Romanzo in versi, "L'angel" (1994), e al tempo stesso poema che, partendo dalla viva esperienza dell'autore, ci porta nei rivoli della storia attraverso un fitto succedersi di vicende. Come scrisse Cesare Segre nel risvolto della prima edizione, «Loi ci dà  una specie di autobiografia trasformata in visione», dove il mito dell'angelo caduto, nella sua nostalgia di Paradiso, spazia in una realtà  mista di amore e dolore, di follia e di passione, anche politica, riportandoci a contatto con eventi che hanno segnato e ferito il cammino del nostro paese, a partire dagli anni Trenta. Realistico e fantastico insieme, Franco Loi giunge alla poesia utilizzando i più vari elementi dell'esperienza e realizzando un organismo testuale coeso e al contempo di grande varietà  interna, muovendo la sua estrosa vitalità  nel racconto condotto in lingue diverse, a seconda delle circostanze e dell'ambientazione. E dunque nel milanese, sempre centrale nella sua opera, ma Loi trova modo di articolare il suo procedere anche in italiano, e poi nel genovese, nel colornese, nel romanesco, in un aperto gioco di felici contaminazioni sorretto da un'energia espressiva e da una carica progettuale interna di insolita forza e capace di coinvolgere il lettore a ogni passaggio. Loi accompagna il poema con una serie di note e capitoli di autocommento che danno ulteriore risalto di idee al quadro complessivo de "L'angel" e che, con il passare dei decenni, ne accrescono il valore e l'imprescindibile sostanza culturale, e la sempre più evidente e inconfondibile identità  di classico della nostra letteratura del Novecento.

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8.
€ 16,00
EAN-13: 9788804745952
Mary Barbara Tolusso
Apolide
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Lo specchio

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Impervia e coinvolgente, già  ben attiva in questi anni sulla scena letteraria con opere di narrativa e poesia, Mary B. Tolusso propone ora con "Apolide", testo organico e compatto seppure internamente articolato, un percorso poetico dove i momenti della quotidianità  e della storia si manifestano nel loro incidere e rispecchiarsi nei destini individuali. Il poeta ne registra la presenza con un senso di precarietà , di turbata inappartenenza, di problematica estraneità  del soggetto lirico, già  in parte svelata dal titolo. Chi prende la parola si esprime nel desiderio o nel timore di «ridursi all'essenziale», alla semplicità  elementare dell'esserci; e questo avvertendo, passo dopo passo, la desolante concretezza del corpo, la materialità  a volte sinistra delle cose e dell'umana esperienza. Tolusso realizza ogni singola sezione, ogni singolo componimento, arricchendo il percorso di precisi riferimenti culturali, attraverso un'energia espressiva a volte anche utilmente violenta, in una fitta, ispida presenza di dati, di figure e situazioni di animali e umani, in un insieme al tempo stesso trasparente e misterioso. Veglia e sonno, con frequenti presagi di morte, entrano sulla pagina attraverso le modalità  di un dire spesso drammatico, tra recitativo e moderato canto, nell'incisività  tagliente della pronuncia. Dunque un dire che, nella freddezza (solo apparente) dei toni, riesce ad avvincere, a trasmettere vibrazioni intellettuali ed emozioni cangianti. Impressioni perciò mai univoche, nella lettura della verità  «indecente» del vissuto, di una quotidianità  continuamente increspata, trasfigurata da una tensione morale che invita a osservare la complessità  spesso ingannevole del reale. Efficace é in tutto questo l'identità  di uno stile funzionale e libero, capace di alternare la prosa poetica al verso, in un composito ritmo musicale, nell'addensarsi di pensiero e visioni, fra opacità  dell'esperienza e veloci impennate definitorie. "Apolide" é un'opera il cui deciso carattere, nella visione delle cose e nella forza della parola poetica, si pone come una rilevante novità  nel panorama della poesia d'oggi.

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9.
€ 20,00
EAN-13: 9788804744177
R. Galaverni
P.P.P. Poesie per Pasolini
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Lo specchio

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Descrizione del libro

Nessun poeta contemporaneo ha mosso le parole dei nostri poeti, nessuno é stato cantato in versi quanto Pier Paolo Pasolini. Omaggi, critiche, dialoghi, liti, derisioni, riconoscimenti, fedeltà , invettive, celebrazioni, anatemi: il "poeta delle Ceneri" ha costituito una fonte straordinariamente feconda d'ispirazione poetica. Ma dire la propria su Pasolini – e non fa differenza se per incensarlo o metterlo al muro – per molti ha significato e tuttora significa dire la propria anche sulla poesia in quanto tale, esplorare la tensione tra parole e cose, tra forma e vita, tra discorso e azione, tra il poeta (o il Poeta) e la poesia (o la Poesia). Poco meno di tutta la poesia italiana dal secondo dopoguerra a oggi - da Arbasino a Zanzotto - viene chiamata in causa da queste poesie e, tanto più, dal rapporto dei loro autori col poeta che é l'oggetto o il destinatario dei versi. Il che é un segno dell'assoluta centralità  di Pasolini nelle vicende della nostra letteratura contemporanea, e una prova ulteriore, caso mai ce ne fosse bisogno, della sua dismisura. La maggior parte di queste poesie implica infatti un quadro di rapporti, diramazioni e intrecci – letterari, intellettuali, personali – non solo complesso ma vastissimo. Un po' come accade per Laura nel Canzoniere petrarchesco, anche le poesie che a Pasolini sono state dedicate si potrebbero dividere tra quelle in vita e quelle in morte del poeta. Si vedrebbe allora che le seconde sono più numerose delle prime, che queste ultime sono per lo più critiche (e in genere più rilevanti dal punto di vista degli argomenti poetici) e le altre il più delle volte partecipi, elogiative, e in qualche caso anche agiografiche. Eppure la questione non é così lineare, perché se il tema-Pasolini costituisce, in tutta l'estensione del termine, un tema-poesia, allora si vedrà  anche che il discrimine segnato dalla morte, se in certi casi ha offuscato la vista e confuso le parole dei suoi mittenti poetici, in altri li ha aiutati a comprendere cosa fosse davvero in gioco nella sua ininterrotta belligeranza artistica ed esistenziale. Per questo gli omaggi in versi che gli sono stati tributati consistono in genere in una presa d'atto ch'é insieme un rendere atto, a Pasolini ovviamente, del suo tentativo di sovvertire le regole del gioco, d'impiegare la letteratura non come uno scudo ma come una spada, di aprire la porta per spingere la poesia al di là  di se stessa, anche a costo di perderla. La maggioranza delle poesie di questa antologia testimonia anzitutto la gratitudine per questo suo impegno. E se nella sua vicenda si può riconoscere un significato anche sacrificale, questo sta tutto nel suo aver sacrificato la poesia e la letteratura (paradossalmente attraverso la poesia e letteratura stessa) in nome di qualcosa di diverso, la si chiami pure vita, o realtà , o magari poesia della vita, poesia della realtà . Non é un caso che chi gli ha dedicato i propri versi sia stato toccato, prima ancora che dalle sue idee particolari o dai singoli risultati espressivi, dal suo intendimento e dalla sua direzione, poetica o impoetica la si sia poi giudicata, ovvero dal suo nucleo estetico-poetico. Quello che i poeti hanno compreso e sentito più vicino é insomma ciò che Pasolini ha voluto fare . Con tutte le sue buone riuscite e i suoi passi a vuoto, il Pasolini che esce da queste poesie é allora qualcuno che ha portato all'ordine del giorno quel che in fondo i poeti da sempre sanno, ma che, evidentemente, hanno bisogno di ripetersi sempre di nuovo: che al cospetto della realtà  uno scrittore non può vivere col cuore in pace, dare per acquisiti il senso e l'efficacia dei suoi strumenti espressivi, trovare nella compiutezza estetica e formale la propria assoluzione. Questa tensione al fuori, questa spinta a disperdersi per ritrovarsi, é qualcosa di consustanziale alla poesia stessa, un elemento primario, basico, dell'arte poetica.

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10.
€ 24,00
EAN-13: 9788804747772
Milo De Angelis
De rerum natura di Lucrezio
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Lo specchio

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Un grande classico - del pensiero, oltre che della letteratura - interpretato da uno dei maggiori poeti del nostro tempo: questo straordinario De rerum natura ci permette di tornare a Lucrezio con rinnovato sguardo. Milo De Angelis, lo racconta nell'Introduzione, ha portato a compimento la sua versione grazie a un sodalizio con l'autore coltivato assiduamente fin dalla giovinezza: una lunga fedeltà  che gli ha permesso di rendere nella nostra lingua la potente complessità  dell'esametro, in versi che ne ricreano fedelmente lo spirito e la tensione interna come non era finora mai avvenuto con tanta poetica adesione. Entriamo così in un percorso intellettuale che ci arriva da molto lontano nel tempo, ma che pure presenta, nel suo valore assoluto, elementi che si avvicinano a certi tratti della sensibilità , della stessa dimensione problematica dei nostri tempi. Troviamo nel poema di Lucrezio un pervasivo senso del nulla, insieme, peraltro, al senso stesso dell'infinito, in versi spesso di intonazione drammatica. L'autore afferma e ripete che «tutta la nostra vita si affanna nell'oscurità », che siamo come «bambini che tremano in mezzo alle tenebre cieche». Come scrive De Angelis, domina, in toni concitati, allucinati, una forma di "pathos esistenziale", con «la capacità  di addentrarsi nei chiaroscuri dell'anima, di esplorare le zone più buie, inospitali, disabitate, vertiginose dell'esperienza umana» e con una «forza introspettiva vicina alla letteratura del nostro tempo». Ma non solo. Il grido di dolore di Lucrezio di fronte alla vanità  del tutto e la sua sistematica razionale decostruzione delle idées reà§ues si stemperano qua e là  in quadri di dolente e partecipe dolcezza: la giovenca che disperata cerca il vitello che le é stato sottratto per essere sacrificato agli dei é una delle immagini indimenticabili del poema. Lucrezio ci arriva dunque nei suoi passaggi spesso visionari, nei suoi interrogativi spesso aperti, con la formidabile attualità  senza tempo di un vertice della meditazione poetica.

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11.
€ 15,00
EAN-13: 9788804755067
Biancamaria Frabotta
Nessuno veda nessuno
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Lo specchio

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In un ampio e articolato ventaglio di temi e situazioni, tra presente e memoria, non solo personale, nella testimonianza attiva di uno sguardo aperto sulle molte trame che compongono un'umana vicenda, Biancamaria Frabotta realizza questa sua nuova, densissima opera. In "Nessuno veda nessuno" appaiono personaggi vari e anche figure anonime, volti di poeti che ritornano alla mente, compagni di strada che si ripropongono, come in un sorprendente affresco, nel concreto e insieme lieve dettaglio dei loro tratti e caratteri. Frabotta si rivede fin dall'infanzia e dal suo entrare nel mondo, nella sensibile delicatezza delle immagini che emergono da una memoria sempre attiva, delle figure familiari che ne accompagnano il sentimento, e ragiona su quella «melma / del tempo che ci governa e affonda». Le realtà  indagate sono dunque innumerevoli, nel progetto forte di un'umana vita, quello di uscire, giorno dopo giorno, da una desolante «cecità  senza visione». La poesia di Frabotta respira ad ampio fiato in un vasto territorio, fitto di presenze e riferimenti, muovendosi dal nascere della passione d'impegno sociale e politico, svariando da Epicuro a Trakl, dalla stella Sirio all'Africa della filosofia Ubuntu, in una continua circolazione di umori. In questa esplorazione senza confini, in questa diffusa meditazione lirica, appare anche un luogo di respiro e pace, immerso nella quiete maremmana, in un dialogo, a volte commosso, con presenze spontanee e naturali. Eccoci allora nel campo di un poema composto di interni capitoli sottilmente tra loro connessi, nell'invito incessante ad aprirsi - nel tono e nella pronuncia di una pacata, matura saggezza sensibile - alla necessità  di una concezione del vivere che sappia «non farci sentire soli nell'universo». Siamo dunque di fronte a pagine di una intensa densità  materica di parola e pensiero, a una riflessione poetica articolata e inquieta sull'esistere, sulla sua condizione precaria, ma nondimeno mirabilmente molteplice.

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12.
€ 20,00
EAN-13: 9788804765325
A. Achilli
Poeti d'Ucraina
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Lo specchio

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Questo "numero monografico" dello Specchio é interamente dedicato alla poesia ucraina d'oggi e alla sua diversa posizione di fronte alla storia recente: dal 1986, anno del disastro di Cernobyl, attraverso il crollo dell'URSS, la rivoluzione arancione e Euromaidan fino all'assedio di Mariupol. Il volume dà  conto di un'esperienza poetica ricca così come della varietà  di esperienze degli ucraini contemporanei: contiene infatti voci di poeti che in patria scrivono in ucraino o in russo, e voci dell'emigrazione. La curatela é affidata a Yaryna Grusha e Alessandro Achilli, docenti di letteratura ucraina alla Statale di Milano e all'università  di Cagliari.

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13.
€ 18,00
EAN-13: 9788804755883
Ezra Pound
Canti I-VII
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Lo specchio

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Con la traduzione di una poetessa d'oggi, Patrizia Valduga, eccoci ricondotti alla geniale opera di un autore tra i maggiori e più influenti dell'intero Novecento letterario: i Cantos di Ezra Pound. I cinquant'anni dalla sua scomparsa sono il pretesto per tornare alla «fucina del Gran Fabbro», secondo il titolo del saggio di Giovanni Raboni, qui proposto come introduzione, che ne indica alcune delle linee essenziali. Soprattutto la formidabile inclusività  della proposta del poeta americano, capace di instaurare, a differenza di ogni tendenza a un verticale linguaggio lirico assoluto, vivi rapporti con la realtà , rapporti «di integrazione, fecondazione e "corruzione" reciproche», includendo in sé, «nelle proprie strutture formali, quanta più realtà  possibile»: un progetto che si é in seguito rivelato decisivo nei percorsi della poesia di varie letterature. Nei Cantos, opera a cui lavorò dal 1917 fino agli ultimi giorni di vita, Pound realizzò una sorta di enciclopedia poetica liberamente costruita. Il testo presenta infatti un tessuto plurilinguistico che affonda le sue radici in un sostrato letterario fatto di opere di ogni tempo e luogo, a partire dai poemi omerici e dai testi dei trovatori, e appare genialmente ricco di assorbite citazioni, nelle quali si compongono in modo organico i registri più vari, dall'aulico al gergale, persino con ideogrammi e inserti da spartiti musicali. Un procedere compositivo divenuto riferimento e modello ineludibile per gran parte della poesia sperimentale (e non solo) nella seconda metà  del Novecento anche in Italia. Un capolavoro ineguagliabile, quello di Ezra Pound, al quale con personalità  e passione si é dedicata Patrizia Valduga che, sorretta da finezza interpretativa e di gusto e da personali scelte stilistiche e lessicali, ha deciso di riproporne nella nostra lingua i primi sette canti. Troviamo anche, in queste pagine, l'esito dell'approfondito studio compiuto dalla traduttrice sui Cantos, documentato da una sostanziale presenza di note a commento del testo e della traduzione. Un apparato, fondato anche sulla consultazione di importanti e storici contributi di studiosi poundiani, che testimonia quanto l'indagine delle radici dell'opera di Pound e la lettura sistematica delle sue fonti siano state imprescindibili per poter tradurre e offrire un'analisi non superficiale di un testo tanto particolare e complesso, di un poema quanto mai ricco di precisi riferimenti culturali e storici, di elementi strutturali interni che ne rendono ulteriormente denso, multiforme e materico il formidabile e coinvolgente spessore poetico.

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14.
€ 18,00
EAN-13: 9788804751779
Vivian Lamarque
L' amore da vecchia
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Lo specchio

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In questi nuovi versi, vivaci e freschissimi, quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, Vivian Lamarque torna ai lettori con un'opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. Sono poesie in cui l'autrice si affaccia alle immagini del sempre più frequente insorgere del ricordo e all'apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all'incanto e agli spunti più vari dell'immaginazione. Lamarque ragiona poeticamente sul «fascino discreto degli amori non corrisposti», sull'idea dell'amore «inventato», propone narrazioni, in un'ampia, sorprendente mitologia personale che chiama a raccolta il grande cinema e grandi poeti (da Orazio e Virgilio, con riferimenti a Pascoli e Saba, Penna e Caproni). Si esprime coinvolgendo una realtà  animale e vegetale, o la città  con i suoi riti anche quotidiani, e poi luoghi di mare, viaggi, ricognizioni sensibilissime in uno spazio/tempo autobiografico. Introduce, con il garbo che le é consueto, pensieri sul senso stesso e sulla natura della poesia in un percorso di consapevolezza nel cuore dell'esperienza. Ma é ben presente, in "L'amore da vecchia", un generale senso di provvisorietà  del vivere, che porta in sé la coscienza pervasiva del futuro, inevitabile nulla, del non esserci più, fino al momento del nostro «ultimo pensiero». E a tutto questo si aggiunge, nell'età  dell'inverno, di cui l'autrice sente il progredire, l'attenzione al presente, con le sue nuove, impreviste minacce. Lamarque muove i suoi passi con una felice varietà  di soluzioni espressive, passando da componimenti fittamente prosastici ad altri più sottilmente e sempre incisivamente scanditi, conservando gli accenti di raffinato tono colloquiale in cui si manifesta un lirico senso di pacata e umanissima saggezza.

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15.
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EAN-13: 9788804771043
Maria Luisa Spaziani
Autoantologia
Edizione:Mondadori, 2022
Collana:Lo specchio

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Partita da una scrittura preziosa e dotta, Maria Luisa Spaziani, si é avvicinata nel corso della sua storia ad una quotidianità  sempre più illuminata dai bagliori della rivelazione.

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16.
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EAN-13: 9788804730248
Milo De Angelis
Linea intera, linea spezzata
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Lo specchio

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Il poeta ci conduce attraverso la pervasiva tensione delle sue esplorazioni, ci racconta dei fantasmi che affiorano dalla memoria, a volte ingannevolmente dolci ma ben più spesso sinistri. Fantasmi provenienti da zone remote, a partire dall'«oceano dell'infanzia», assorbiti in un presente che ne rispecchia un forte senso inquieto di solitudine e silenzio. Prevale l'ambientazione in una realtà  urbana con i suoi concreti dettagli, dove l'io lirico compie viaggi notturni, tra autobus, supermercati o sale cinematografiche, «nel dedalo / delle piccole convulsioni» di una quotidianità  opaca. La narrazione che ne scaturisce é ricca di figure e personaggi, nello squallore di «un male senza origine»; l'atmosfera é quella di un perenne esilio, pur con improvvisi, rapidi squarci di una luce viva per quanto molto effimera, in quadri di sapore a volte onirico. Circola dunque, in "Linea intera, linea spezzata", la presenza costante del ricordo, sempre attivo e formicolante nelle sue briciole più indelebili, nelle sue molteplici immagini, misteriosamente capaci di oltrepassare se stesse. E insieme si manifesta con vibrazioni inattese tanta "prosa", qui opportunamente giostrata in una versificazione aperta, duttile, che ne modifica i contorni con una capacità  immediata di coinvolgimento comunicativo. Un percorso, quello di questo libro, articolato e insieme unitario, che si impone nella sobrietà  cupamente orizzontale delle emozionanti parti che precedono - spesso anticipandola nei toni - quella verticalità  vibrante e tagliente in profondo che si delinea nel decisivo capitolo finale.

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17.
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EAN-13: 9788804738169
Alessandro Rivali
La terra di Caino
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Lo specchio

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Questo libro fortemente organico, che segna la piena, raggiunta maturità  di un poeta, si impone per l'identità  forte della sua struttura e per le articolazioni di una narrazione lirica condotta attorno all'emblematica figura di un protagonista, volutamente anche troppo umano, pur cangiante nel suo apparire, e proposto con il nome di Caino. Un nome che rivela la forte nostalgia di un paradiso perduto, nell'apparizione dei «molti colori del male» che segnano il nostro essere nel mondo, dunque nella storia e nei luoghi, nelle diverse generazioni e civiltà  e nella memoria. Alessandro Rivali compie in questi suoi versi un viaggio apertissimo e inquieto, e ne dà  un resoconto d'impronta lirica, ma che spesso si avvicina, anche per i toni, a un vero e proprio disegno epico. Eccoci allora, per non citare che qualche episodio, dai Sumeri e Gilgamesh ai congelati del Don nel '42, con esempi di violenza e guerra, ma non di meno con il manifestarsi delle opere di grandi artisti come Leonardo Bistolfi, Arturo Martini, Marc Chagall o Mirà³, ma anche di Ezra Pound, orrendamente ingabbiato nel '45, eppure capace di splendidi versi dei "Cantos". Tra i molti luoghi in cui il viaggio poetico si svolge, domina peraltro Genova, città  natale dell'autore, con il popolo di morti del cimitero di Staglieno. Ma il dolore non esclude affatto l'amore, la ricerca di un volto paterno totale, il riparo della tenerezza, così come l'aprirsi in momenti nei quali si manifesta improvviso un realismo dai vivi contorni marcati. Alessandro Rivali realizza una poesia nella quale si impone la potenza delle immagini guidate dal pensiero, nella continuità  di una insolita e densissima energia espressiva, che nelle terzine del testo finale, dedicato al commovente monumento funebre di Margherita di Brabante di Giovanni Pisano, trova un sensibilissimo, delicato compimento esemplare.

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18.
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EAN-13: 9788804738176
Roberto Deidier
All'altro capo
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Lo specchio

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Nella limpida eleganza della sua pronuncia, Roberto Deidier compie un libero, articolatissimo viaggio poetico dove non cessano mai di intrecciarsi l'emozione dell'esserci e la meditazione lirica. Ci offre così una fitta serie di situazioni e immagini, di presenze spesso evocate da un passato cangiante, in «una trama senza tempo», nella sottigliezza del dettaglio dipinto con mano sicura. Ecco allora le scene e le stanze, felici o desolate, dell'amore e della quotidianità , l'emergere del paesaggio naturale o delle città  nel variare delle stagioni e degli anni, il vivo desiderio di affondare nel tempo verso il senso remoto eppure imprescindibile delle origini. Appaiono così, nella raffinata "petite musique" di queste pagine, episodi e personaggi, come in "Atelier Valadon", dove la protagonista si racconta da un mondo ormai per noi antico, nella concretezza e nelle suggestive sospensioni della sua vita. Altre figure dell'arte, del mito o della storia si affacciano nei diversi capitoli di "All'altro capo", come Caravaggio o Bacon, come la poetessa rumena Nina Cassian, o Tiberio nella Grotta Azzurra, Medea, e «i sogni di Marco Polo nei deserti». Figure che giungono a opporsi, nella loro evidenza immutata, a un nulla, pur visto talora dal poeta come una «carezza inattesa» a cui rivolgersi nelle frecciate del dolore. Roberto Deidier si conferma, sette anni dopo "Solstizio", un poeta colto che sa muovere in sobria elegia il suo canto. Un'elegia per frammenti e formelle, con frequenti transizioni da una delicata trasparenza di accenti a movimenti narrativi in cui la sua voce si ispessisce e si impenna. E qui il suo tono si fa più inquieto, ma sempre conservando l'impeccabile misura di chi sa dare alla parola e al verso il valore di uno scavo in profondo, nella complessità  sempre aperta del pensiero e dell'esperienza.

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19.
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EAN-13: 9788804740384
Franco Buffoni
Betelgeuse e altre poesie scientifiche
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Lo specchio

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Nell'energia di queste densissime pagine, Franco Buffoni realizza un importante capitolo di vitale apertura e novità : nella sua opera, naturalmente, ma in genere nei percorsi della poesia d'oggi e non solo italiana. In "Betelgeuse e altre poesie scientifiche" l'autore procede infatti articolando una fitta serie di esplorazioni intellettuali e poetiche, muovendosi puntuale nel campo della scienza, nell'onda di una sua avventura del pensiero, lucidissima tanto da apparire visionaria. Eccoci passare, per esempio, dall'umano antenato più antico alla creazione dell'intelligenza artificiale. Eccoci còlti a vivere «In una bolla intergalattica / Di dimensioni pantagrueliche». Buffoni esplora questi nuovi territori del linguaggio con fermezza razionale di accenti e con una nitida asciuttezza di parola, che pure custodisce in sé l'emozione inesauribile della scoperta. Lo fa, appunto, muovendosi tra i due estremi dell'astrofisica e della microbiologia, e attingendo a un vasto repertorio di conoscenze scientifiche, i cui termini hanno spesso già  in sé una vera e propria autonoma pregnanza poetica. Ma nel suo cantare - con voce che evoca Lucrezio e Leopardi - la fine dell'antropocene, l'autore chiama in causa anche il mito e la storia: da qui le sorprendenti catene di legami evocativi per cui Erbio e Disprosio - da nudi elementi della tavola periodica - trasfigurano nei santi Cosma e Damiano, in dialogo con il domatore di cavalli Castore e il pugile Polluce. Decisivo é anche l'implicito invito che il poeta rivolge al lettore di questo libro-poema: uscire dalle angustie di un io troppo volto a se stesso e di un antropomorfismo ormai incapace di far volare l'esserci. Perché si possa meglio orientare la mente verso il variabile cuore dell'universo, nelle vertigini e nel perenne incanto del suo immenso pulsare di spazio e tempo.

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20.
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EAN-13: 9788804743118
Andrea Zanzotto
Erratici. Disperse e altre poesie 1937-2011
Edizione:Mondadori, 2021
Collana:Lo specchio

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Entrare nel laboratorio di un grande autore é una straordinaria avventura, un'occasione unica per osservarne l'opera e apprezzarne gli sviluppi da una prospettiva privilegiata. "Erratici" ci offre una serie di poesie di Andrea Zanzotto pubblicate nelle più varie sedi tra il 1937 e il 2011 e mai confluite nei suoi libri, testimonianze fedeli della vivacità  e dell'operosità  della sua officina poetica. L'esplorazione dell'archivio privato in cui il poeta spesso teneva traccia o a volte copia delle sue pubblicazioni occasionali, assieme alla esplorazione sistematica di annate di quotidiani e riviste, ha infatti consentito di espanderne il corpus di un centinaio di poesie, da quelle adolescenziali risalenti agli anni del liceo (1937-38), improntate a un sostanziale pascolismo psicologico, ai versi di impostazione civile (1946) legati agli eventi della Resistenza. Se le poesie successive delineano l'evolversi dell'esperienza poetica zanzottiana fino a quel primo acuminato vertice toccato da Vocativo , quelle degli anni Sessanta ne dilatano l'orizzonte del sapere e del dire tra classicismo, caustica ironia e inclinazione sperimentale, proiettandosi verso i grandi esiti di "La Beltà ". Ed eccoci poi alle prime e già  mature ricognizioni in versi sul dialetto (precedenti l'edizione del poemetto "Filò" e la composizione dei testi per il "Casanova" di Federico Fellini), fino alle prove quanto mai varie degli ultimi decenni, quando il soggetto lirico zanzottiano «si diffrange identificandosi con gli enti minimali del paesaggio», o con gli indizi del suo «"accadere" nella pagina, esitante tra silenzi e "promesse" di senso» (Francesco Carbognin). Siamo già  nel pieno della stagione lirica inaugurata dal "Galateo in Bosco", cui fanno da contrappunto i sorprendenti sonetti, gli epigrammi e le poesie a tema erotico degli ultimi anni. Questi 'erratici' - in geologia: blocchi di roccia trascinati a valle dai ghiacciai - ci invitano a ripercorrere, per sentieri a tutt'oggi inesplorati, l'itinerario di un assoluto protagonista della nostra poesia - della nostra cultura 'tout court' - tra secondo Novecento e albori del nuovo millennio.

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Pagine 123456789



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